Palazzolo sull’Oglio (BS), 10 giugno 2015 – La storia dell’Accademia Vavassori è ricca, ricchissima. E ad ogni settimana, per ogni torneo che passa, c’è un motivo in più per rendersene conto. Stavolta il palcoscenico è quello più prestigioso, il Roland Garros di Parigi, Francia, terminato domenica scorsa. E le stelle che brillano con un passato sotto la guida della realtà bresciana sono addirittura due: Timea Bacsinszky e Ivan Dodig, svizzera la prima, croato il secondo. Timea, 26enne di Losanna, ha vissuto le due settimane più belle della carriera, approdando in semifinale e riuscendo pure a togliere un set a Serena Williams, dopo aver superato la spagnola Arruabarrena, la ceca Smitkova, l’americana Keys, la ceca Kvitova (numero 2 del ranking Wta) e la belga Van Uytvanck. Un percorso straordinario per una giocatrice che ha avuto anche Renato Vavassori come guida, negli anni da juniores, quando il coach lombardo la aiutò a più riprese a forgiare il talento di cui disponeva, supportandola nel costruire i pezzi di un puzzle che adesso si sta rivelando in tutta la sua bellezza, con quel numero 15 al mondo che non è ancora un punto d’arrivo.
Il 30enne Dodig è pure stato un ottimo singolarista (29 Atp nel 2013), ma adesso sta trovando le sue vere gioie in doppio. Sotto la Torre Eiffel ha conquistato addirittura il titolo, in coppia con il brasiliano Marcelo Melo, piegando persino i fratelli Bryan, sconfitti per 6-7 7-6 7-5. Si tratta del primo trionfo Slam per il croato, che già ci era andato vicino a Wimbledon nel 2013 (finale) e all’inizio di questa stagione agli Australian Open (semifinale). Ivan si è allenato in Accademia per due anni, quando trovò il trampolino di lancio per esplodere ad alto livello. Due storie, quelle di Bacsinszky e Dodig, che sono allo stesso tempo passato e presente della realtà di Palazzolo. Passato perché il lavoro con entrambi risale a qualche stagione fa; presente perché proprio da quel periodo vennero poste le fondamenta dei successi di oggi. Sempre durante la settimana parigina, ma stavolta agli Internazionali femminili di Brescia, si è fatta notare invece una giovanissima. Si chiama Emma Lioi, ha solo 16 anni, e nelle qualificazioni del 50 mila dollari al Forza e Costanza ha vinto il suo primo incontro da pro, battendo in due set Martina Parmigiani. Forse ancora più importante è però la sconfitta giunta in seguito, di fronte alla futura finalista Andrea Gamiz, non prima di aver lottato e messo in difficoltà la rivale (6-3 6-3 il punteggio). Perché i talenti, dalle parti di Palazzolo, continuano a sbocciare.
ACCADEMIA TENNIS VAVASSORI: PER CRESCERE PROFESSIONISTI, DAL 1992
Dal 1992, l’Accademia Vavassori si dedica a insegnare tennis e a far crescere i professionisti. Ora a Palazzolo sull’Oglio, provincia di Brescia, e nella città di Milano, grazie alla gestione dei centri di Milano Sport. Sui campi delle varie strutture (quella attuale è punto di riferimento in Italia per under 12, 14 e 16) sono passati tanti giocatori che hanno fatto la storia recente del tennis, nazionale e non solo. Basta citare Francesca Schiavone, vincitrice del Roland Garros, e il davisman Simone Bolelli. O altri che dall’accademia sono transitati per un periodo, come Davide Sanguinetti e addirittura l’argentino Juan Martin Del Potro. La sede di Palazzolo sull’Oglio conta cinque campi in sintetico, più tre in terra battuta all’aperto. A Milano, l’Accademia di Renato Vavassori è presente in sette centri di Milano Sport.