Busto Arsizio, 3 luglio 2015 – Torna a soffiare il vento dell’Est sul Trofeo Fba Ad Valorem, il Futures da 15 mila dollari di montepremi del Tennis Club Busto Arsizio. Come nella prima edizione targata 2012, a contendesi il successo finale ci saranno due giocatori dell’Est Europa: tre anni fa si affrontarono il rumeno Luncanu e il serbo Pashanski, stavolta tocca allo slovacco Ivo Klec e allo sloveno Nik Razborsek. Due giocatori separati da tredici anni d’età e quasi mille posizioni nel ranking mondiale, ma pronti a regalare spettacolo. Lo dicono i numeri, specialmente per la seconda testa di serie Klec, uno dei veterani del circuito, attualmente numero 309 della classifica Atp ma con trascorsi fra i primi 200. Lo slovacco in semifinale ha approfittato del ritiro dell’argentino Mateo Nicolas Martinez: dopo aver vinto il primo set per 6-2 e ceduto il secondo per 6-4, il sudamericano ha alzato bandiera bianca sullo 0-1 del terzo a causa di un attacco di gastrite, lasciando via libera al rivale. La carta d’identità di Klec dice che compirà 35 anni il prossimo 28 novembre, ma a oltre 18 stagioni dal suo primo match fra i ‘pro’, il tennista di Bratislava non si è ancora stancato di andare a caccia di gloria in giro per il globo. E nel suo caso proprio di globo si tratta, dato che col borsone in spalla ha toccato cinque continenti e vinto titoli in quattro, oltre a essersi preso pure il lusso di battere un giovane Novak Djokovic, che qualche anno più tardi sarebbe diventato n.1 del mondo. Nella cartina geografica dei suoi titoli internazionali, ventinove fra singolare (14) e doppio (15), manca però l’Italia, dove ha giocato senza fortuna una sola finale, lo scorso anno a Mantova. Ci riproverà, da favorito, esattamente dodici mesi più tardi.
Tuttavia, non deve ingannare la classifica di Razborsek, 21enne mancino di Lubiana scivolato fuori dai primi 1.300 del mondo solamente a causa di un infortunio alla schiena che non gli ha permesso di giocare alcun torneo in tutto il 2014. In precedenza era arrivato a un passo dai primi 500, livello che ha mostrato di meritare eccome nei numerosi incontri disputati sulla terra di Busto Arsizio, dove è accompagnato dalla madre-coach. Già, perché proprio in virtù della classifica deficitaria, è stato costretto a partire dalle qualificazioni, giocando (e vincendo) sei match in sei giorni per guadagnarsi la sua seconda finale in carriera, dopo quella vinta a fine 2013 in Croazia. L’ultima delle sue vittime è stato il 21enne ravennate Pietro Licciardi, protagonista giovedì dell’eliminazione del grande favorito Roberto Marcora, ma ancora provato dalla lunga battaglia che gli ha dato la semifinale. Ci ha provato fino alla fine, l’azzurro: nel secondo set è stato anche in vantaggio per 3-1, ma non è riuscito ad andare oltre il 6-3 6-4, contro un rivale praticamente perfetto. Col suo tennis ‘piatto’, magari poco appariscente ma molto efficace, Razborsek regala poco e sa trovare colpi vincenti da ogni angolo del campo, diventando un avversario molto difficile da affrontare. Sabato alle 15 (ingresso gratuito), il compito di fermare la sua corsa passerà nelle mani di Klec. Già concluso invece il tabellone del torneo di doppio, che ha premiato la coppia favorita della vigilia, composta dal varesino Matteo Volante e dal veneto Francesco Borgo. Nell’ultimo atto gli specialisti azzurri l’hanno spuntata per 6-2 6-1 sul duo argentino Lipovsek Puches/Martinez, che in precedenza aveva negato la finale a Licciardi/Maccari nella prosecuzione dell’incontro interrotto giovedì sera per oscurità.
RISULTATI
Singolare. Semifinali: Razborsek (Slo) b. Licciardi 6-3 6-4, Klec (Svk) b. Martinez (Arg) 2-6 6-4 1-0 ritiro. Doppio. Semifinale (interrotta giovedì): Lipovsek Puches/Martinez (Arg) b. Licciardi/Maccari 6-7(5) 7-5 10-8. Finale: Borgo/Volante b. Lipovsek Puches/Martinez (Arg) 6-2 6-1.